domenica 8 febbraio 2015

Cos'è una cartella?

Dicesi (!) “cartella” l’unità di misura della lunghezza di un testo.

Leggendo i bandi dei concorsi letterari ci si imbatte spesso in questo termine e subito scatta la ricerca su internet per cercare di capire che cosa cavolo si intenda esattamente per cartella.

Il problema è che “esattamente” non è applicabile a questo campo. Di solito per “cartella” si intende un foglio di testo composto da 30 righe per 60 battute ognuna, che corrispondono quindi a 1800 caratteri (deriva dalla vecchia “cartella giornalistica” usata un tempo per pagare i giornalisti a "battuta").
immagine con testate di giornale - vanillasnotes
Ph. credit qui


Uno dei dubbi che spesso mi attanaglia è “ma gli spazi sono considerati delle battute o no?”. Ebbene sì...perché per ottenere uno spazio sul foglio (di carta o a monitor) è comunque necessario “battere” la barra spaziatrice. All’epoca delle macchine da scrivere forse poteva sorgere il dubbio se uno spazio corrispondesse o meno a una “battuta” dal momento che si spingeva sì la barra spaziatrice, ma di fatto non c’era nessun martelletto che batteva una qualsivoglia lettera o simbolo sul nastro inchiostrato sopra alla carta. Quindi poteva nascere la questione se si trattasse o meno di una “battuta” vera e propria. Oggi però il dubbio non ha più ragione di esistere: sul monitor appaiono caratteri o spazi bianchi alla stessa maniera, ovvero “battendo” tasti sulla tastiera. Quindi quando si parla di battute per riga si intendono anche gli spazi bianchi. Nel caso dei bandi dei concorsi letterari normalmente per cartella si intendono quindi 30 righe per 60 battute ognuna (spazi inclusi) ovvero 1800 caratteri.

Peccato che da quando si utilizzano i computer questa non sia più una legge scolpita nella pietra. No, perché a differenza della macchina da scrivere, il computer “aggiusta” la distanza tra i vari caratteri e non sempre una riga contiene esattamente 60 battute. La lettera “i” occupa meno spazio della lettera “o” per cui se per ipotesi scriviamo una riga intera di “i” e una riga intera di “o” e le confrontiamo, ci ritroveremo con molte più “i” rispetto alle “o”, ecco quindi che l’assioma 30 righe per 60 battute uguale a 1800 caratteri non torna più! Questo a meno che non si vogliano utilizzare formati a spazio fisso come ad esempio il Courier (che guarda caso deriva dritto dritto dalle macchine da scrivere). Questo tanto per capirci…
foto di un nastro con macchina da scrivere-vanillasnotes

Di conseguenza il termine “cartella” è diventato col tempo un pochino vago e ormai obsoleto. Oggigiorno nei bandi dei concorsi letterari si può trovare l’indicazione di un numero massimo (o minimo) di righe o di battute (spazi inclusi) senza riferirsi più al numero massimo (o minimo) di “cartelle”.
Per contare il numero esatto di battute del proprio testo letterario non è necessario perdere due diottrie contando lettera per lettera quanto scritto a monitor. Esiste il "conta-parole" su word (vedi questo articolo interessante) ovvero lo strumento "Conteggio parole" del menù "Strumenti" di Open Office che ci dice il numero esatto di parole e di caratteri utilizzati (nel testo selezionato o in tutto il documento).

Buon concorso a tutti!
Vanilla

Bibliografia e approfondimenti
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