martedì 7 gennaio 2014

Edgar Allan Poe e la filosofia della composizione

Ho scovato un libretto interessante di Edgar Allan Poe: la filosofia della composizione. In questo saggio il grande Poe (anzi Allan Poe... ma non posso farcela a ricordarmelo) spiega quale sia la sua tecnica di scrittura e prende ad esempio la composizione della sua famosa poesia "The Raven" (Il corvo).
Tra le varie cose che ci dice una balza all'occhio: "nessun particolare della sua composizione è attribuibile al caso o all'intuizione".
Ci dice inoltre che il suo intento era quello di comporre una poesia che si adattasse al tempo stesso al gusto del pubblico e a quello della critica.
Non male, le premesse!
EAPoe_La_filosofia_vanillasnotes_2
Bene. Da qui parte tutta la sua strategia di composizione. Senza entrare nei particolari emerge chiaramente il controllo totale che l'autore ha esercitato su ogni aspetto della poesia. Poe considera infatti:

  1. La lunghezza: per dare una certa unità d'impressione si prefigge circa un centinaio di versi. The Raven alla fine conterà infatti 108 versi.
  2. Il regno: nel senso di "campo di manovra", argomento. Secondo Poe il piacere più intenso si trova nella contemplazione del bello (per estensione la poesia si riferisce ad una donna bella).
  3. Il tono: per Poe la malinconia è la più legittima di tutte le modalità poetiche, di conseguenza la somma "donna bella + malinconia" dà come risultato "morte di una donna bella" (e conseguente pianto inconsolabile del suo innamorato).
  4. Lo stratagemma: Poe ci dice che viene universalmente utilizzato il refrain (ripetizione di una singola parola).
Da qui discende il seguente problema: 

morte donna bella + innamorato + refrain = ??
Soluzione: NEVERMORE (mai più)

Poe utilizza la parola "Nevermore" come refrain. Per giustificare la ripetizione assidua della singola parola "Nevermore" Poe decide di metterla in "becco" a un uccello parlante, dapprima pensa a un pappagallo, poi opta per il corvo, molto più adatto al tono di malinconia struggente del componimento. Costruisce la scena finale che fa coincidere con il climax e a ritroso tutte le strofe precedenti. Procede cioè in modo metodico e quasi scientifico.

La-filosofia-della-composizione-vanillasnotes-2

Tutto questo per dire che se un maestro come Poe non va ad intuito, non scrive di getto... bè forse qualcosa da imparare da lui c'è. Personalmente credo sia abbastanza difficile partire calcolando ogni minima "mossa creativa" quasi fosse una partita a scacchi, ma di sicuro non seguire nessuna strategia, rende molto più difficile "domare" il materiale letterario che scaturisce dalle nostre fervide meningi. Per cui un minimo di ordine, un obiettivo o un qualsivoglia accidente è bene averlo in testa prima di buttarsi a scrivere a capofitto. O quantomeno averlo dopo, nel momento della revisione (spietata!).
Il saggio di Poe è molto interessante e io non ho certo esaurito quanto lui ci svela, per cui consiglio davvero di leggerlo e di "farlo proprio".

"Per trovare l'originalità occorre cercarla" (Edgar Allan Poe)

Image taken from page 125 of 'Songs for Little People. [With illustrations by H. Stratton.]'
Ph. credit: British Library qui


Buon martedì a tutti!
Vanilla

Bibliografia e approfondimenti:
“Io scrivo” corso di scrittura de Il Corriere della Sera, 2011
E. Allan Poe “La filosofia della composizione” Guerini e associati, 1995
Il corvo in Wikisource in italiano
The Raven in Wikipedia in inglese

2 commenti:

  1. Vanilla i tuoi schemi mi "garbano" (detto alla toscana), da morire! Complimenti per il tuo lavoro.

    RispondiElimina
  2. Ciao Alessandra,
    grazie! Mi fa piacere ti garbino!! :) Prossimamente dovrei riuscire a caricare qualche altro schemino :D

    RispondiElimina