Ho letto un libro carino dove si mettono in evidenza tantissimi errori dei principianti come me e tra i vari anche quello dell’inserimento di particolari assolutamente inutili.
Il libro è “Come non scrivere un romanzo” di Howard Mittelmark e Sandra Newman, Corbaccio.
L’altra settimana facevo ordine tra le cartelle archiviate nel mio computer e mi sono imbattuta in file abbandonati a se stessi da anni, alcuni dei quali contenevano il mio primo tentativo letterario. Ho riletto alcune pagine del romanzo (ovviamente rifiutato da varie case editrici) e dopo tre righe ero già stanca. A essere sincera non so nemmeno come sia stato possibile che qualche editor abbia letto DAVVERO tutto quell’ammasso di carta (ne ho quasi la certezza perché ho ricevuto commenti molto precisi su quanto avevo scritto).
Frasi infarcite di aggettivi, voli pindarici, descrizioni astratte e particolari del tutto inutili piazzati lì il più delle volte per allungare il testo e arrivare a riempire una pagina intera. Insomma tutto quello che non si deve fare.
Show, don't tell: parte 2 ovvero quando l'Ikea insegna a scrivere
I particolari inutili
Cinque metodi per costringersi a scrivere ed evitare di trovare scuse per non farlo
Cos'è una cartella?
Siamo sicuri che non mi copieranno il romanzo e lo pubblicheranno a nome di un altro?
Il dialogo - Parte 1
Scrivi di ciò che conosci...ma la mia vita non è avventurosa come quella di Hemingway!
domenica 25 gennaio 2015
I particolari inutili
domenica 18 gennaio 2015
Show, don’t tell - Parte 2 ovvero quando l’Ikea insegna a scrivere
Ritorno su questo tema perché secondo me è molto (ma molto) importante capirlo. Il tutto con beneficio d’inventario perché questi sono solo umili appunti e ragionamenti ad alta voce di qualcuno che sta cercando di studiarsi l’argomento. Per chi desidera contribuire, i commenti sono i benvenuti.
Dunque “mostrare e non raccontare”. Intanto, perché?
Credo sia dovuto al funzionamento di base del cervello umano: lavora per immagini e non per “parole pure”.
Dunque “mostrare e non raccontare”. Intanto, perché?
Credo sia dovuto al funzionamento di base del cervello umano: lavora per immagini e non per “parole pure”.
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martedì 13 gennaio 2015
Alla ricerca di un corso di scrittura creativa online gratuito!
Oggi parliamo di... corsi di scrittura creativa online! Mi piace scorrazzare su internet e mi è capitato di “frequentare” dei laboratori di scrittura in rete. Alcuni di questi sono gratuiti e ben curati. Con questo non voglio dire che non valga la pena spendere qualche (o molti) euro per frequentare un corso di scrittura creativa a pagamento, è solo che spesso può essere utile "provare" prima qualcosa gratuitamente e poi valutare se passare a qualcosa di più dispendioso e (probabilmente) più impegnativo; anche solo per testare la propria voglia di mettersi lì a studiare sul serio e non solo a sognare di diventare un vero scrittore. Perché c'è una bella differenza tra il provare a scribacchiare qualcosa che ci frulla più o meno per caso nel cervello e scrivere invece qualcosa di più "serio".
domenica 11 gennaio 2015
Gianni Rodari e la grammatica della fantasia
Sono arrivata in fondo a "Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie" di Gianni Rodari, editore Einaudi. Giudizio lampo: da leggere e capire.
Confesso: non è stata per me una lettura tutta d'un fiato. Ci ho messo un po' perché mi distraggo facilmente quando si parla di educazione dei bambini, pedagogia e affini... e visto che "Grammatica della fantasia" è un testo di riferimento per chiunque si occupi di letteratura infantile, bè si spiegano le mie difficoltà. La "vocazione" del testo non deve però ingannare, Rodari infatti spiega in modo acuto alcuni "trucchi" molto utili per accendere la fantasia e da lì partire nella costruzione di mondi immaginari.

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